Gestione della consanguineità nei polli: il Rolling Mating
Si parte il PRIMO ANNO da un gruppo di riproduttori, formato da un gallo (M1) e alcune galline (F1). Cercate di acquisire il gallo da un allevatore DIVERSO da quello che vi ha fornito le galline, in modo che gli animali siano il meno imparentati possibile. Fateli riprodurre, ottenendo così un gruppo di galli, tra cui sceglierete e terrete il migliore (M2) e un gruppo di galline altrettanto buone (F2), eliminando gli altri soggetti dal novero dei riproduttori.
Il SECONDO ANNO preparate due gruppi distinti di riproduttori. Il primo sarà composto dal maschio iniziale (M1) assieme alle migliori figlie (F2), mentre il secondo gruppo vedrà il miglior gallo giovane (M2) con le galline iniziali (F1). Da questi due gruppi di riproduttori otterremo rispettivamente due gruppi diversi di giovani, il gruppo 3 e il gruppo 4.
Il TERZO ANNO faremo ancora due gruppi di riproduttori: uno composto dal migliore tra M1 ed M2, e dalle migòliori galline F3 ed F4; l’altro invece formato dal gallo migliore tra M3 ed M4, e le migliori galline dei gruppi F1 ed F2. Otterremo così due gruppi di giovani da cui selezioneremo rispettivamente M5 ed F5 da un lato, M6 ed F6 dall’altro.
A questo punto il quarto anno prima di inizare toglieremo dai riproduttori eventuali soggetti del gruppo iniziale (M1 ed F1) ancora presenti, e procederemo ancora con lo stesso schema: i capi migliori della “vecchia generazione” vengono accoppiati coi migliori soggetti della “nuova generazione”. In alternativa potremo cercare di inserire a questo punto una nuova linea di sangue nel nostro allevamento, praticando cioè l’outcross. Questo però rischia di far tornare indietro l’allevatore nella selezione del proprio ceppo, per cui andrebbe sempre usato con parsimonia.
Il Rolling Mating non è certo l’unica tecnica per gestire la consanguineità, ed esistono alttre strategie per far fronte al problema; ne analizzeremo altre a breve. A presto!
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